lunedì 9 aprile 2012

Un addio

Non è mai facile. Non lo sarà mai.

Lo que algún día tuvo comíenzo tendrá fin
somos lluvias en un río de abril...
Todo se marcha, todo nos deja seguir
es pañuelo que se agíta, vivir...

Cuando no estés, serás una sed
hebra de luz en mi ser, tu ser...

Cuánto camino hicieron mis pasos aquí...
hoy soy sólo los abrazos que di...
La arena sabe amar y dejar partir
quién pudiera tan liviano fluir...

Cuando no esté, me harás florecer...
en tu recuerdo y seré... seré...


Pedro Aznar, Andres Beeuwsaert
Amar y dejar partir
http://www.youtube.com/watch?v=NRZIsAlqr_I&list=FLBSXzR7pDGVwO1FOGIz6Rlw&index=21&feature=plpp_video

giovedì 5 aprile 2012

Navigare





















In fondo al nostro cuore di marinai c'è sempre stato, c'è, e sempre ci sarà un grandioso tramonto.

"Cult"

Roy stava morendo, e per un replicante avere la percezione della morte imminente doveva essere contrario ad ogni principio della sua educazione. Lui, un combattente, una macchina da guerra, che alla fine scopre di provare sensazioni, avere sentimenti propri...
Su quel tetto sporco, la sua figura, fradicia di pioggia, emanava una luce immensa, e richiamava alla vita, mentre i poveri umani si dibattevano nel male e nella sofferenza.

In ogni storia, in ogni momento di ogni singola vita, esiste l'infinito, e qualche straccio di amore che mai, mai sarà dimenticato...
... per non dover poi dire
"...e tutti quei momenti andranno perduti per sempre, come lacrime nella pioggia.
E' tempo di morire."

Evangelos Odysseas Papathanassiou (Vangelis)
Love theme from Blade Runner - 1982
http://www.youtube.com/watch?v=C9KAqhbIZ7o&context=C4b78e73ADvjVQa1PpcFMw1-ZFDgcbMYiTbb4guVswZoGZZZS7YJM=

Il "pianista" Bill Evans

Lyle certamente, ma anche Brad Mehldau, e altri ragazzi, qualche decennio fa si sono sentiti in qualche modo abbandonati, improvvisamente, per un semplice e banale motivo, mentre stavano seguendo una scia luminosa che da tempo indicava loro la strada verso il firmamento del jazz.
Il grande vecchio se ne era andato, portandosi dietro un mondo, ma lasciando a loro il compito di costruirne un altro, più grande, forse.
Il grande vecchio, con tutti i suoi drammi, le sue paure, le sue debolezze, ma con quella enorme magia che aveva fatto incantare la gente dovunque, si era chiuso in se stesso, fino a volarsene via, come una frase della sua tastiera dove volavano le sue mani.
Così, Pat e Lyle ricordano quel volo, in cui è davvero difficile trovare un giusto motivo per tornare sulla terra.

September fifteenth, As falls Wichita so falls Wichita falls, 1981

http://it.wikipedia.org/wiki/Bill_Evans_(pianista)
http://www.youtube.com/watch?v=CA3lSTDPPuE

Pat e Toots

Questi due non si possono descrivere, dobbiamo solo ascoltare quel che esce dal loro cuore.
Solo così si può capire il perché di certi passaggi, di certe storie, segrete o meno, come quel che Pat e suo fratello si portano dentro, con il triste e bellissimo ricordo dei loro genitori, o del profondo sentimento che la sua terra ha lasciato nel cuore di Toots....
Non è forse necessario capirlo, se la tua anima si avvicina anche solo per un momento a quelle grandi distanze.
Perché alla fine, è solo un punto, da dove si parte e dove si arriva, o si torna.
Davvero, è importante, direi bellissimo, sentire anche da loro che le storie segrete in effetti così non sono, perché appartengono a tutti, e ognuno ha la sua, vicina a quella degli altri.
E io ascolto il cuore, soprattutto quello di chi, come loro, sgorga dal ventre della terra come acqua pura.
Mi disseta, e lascia il mio mondo più chiaro...

Always and forever
Pat Metheny, Toots Thielemans, Secret Story, 1992
http://www.youtube.com/watch?v=Kvzc1K_pxPI

Out of Rosenheim

Dopo che ho visto il film, me ne sono tornato a casa e ho imparato a suonare quelle poche, semplici note che sostengono come ciclopici pilastri la voce di Jevetta.
E chi avrebbe mai pensato che quelle note, quel quieto e apparentemente palese arpeggio, restasse così impresso negli animi della gente di tutto il mondo.
Che dire, quando la semplicità della meraviglia appare, niente può oscurare quella luce.
Aveva ragione Mandelstam:
" A cantare davvero, e in pienezza di cuore,
finalmente tutto il resto scompare,
non rimane che spazio, stelle e voce..."

Jevetta Steele, Bagdad Cafè (Out of Rosenheim), 1987
http://www.youtube.com/watch?v=PFs0s4OR4zY

A desert road from Vegas to nowhere,
some place better than where you've been.
A coffee machine that needs some fixing
in a little café just around the bend.
I am calling you.
Can't you hear me?
I am calling you.
A hot dry wind blows right through me.
The baby's crying and I can't sleep,
but we both know a change is coming,
coming closer sweet release.
I am calling you.
I know you hear me.
I am calling you.
I am calling you.
I know you hear me.
I am calling you.
A desert road from Vegas to nowhere,
some place better than where you've been.
A coffee machine that needs some fixing
in a little café just around the bend.
A hot dry wind blows right through me.
The baby's crying and I can't sleep
and I can feel a change is coming,
coming closer sweet release.
I am calling you.
Can't you hear me?
I am calling you.

"Common Threads: Stories from the Quilt is a 1989 documentary film that tells the
story of the NAMES Project AIDS Memorial Quilt. Narrated by Dustin Hoffman with a
musical score written and performed by Bobby McFerrin, the film focuses on several
people who are represented by panels in the Quilt, combining personal
reminiscences with archive footage of the subjects, along with footage of various
politicians, health professionals and other people with AIDS. Each section of the
film is punctuated with statistics detailing the number of Americans diagnosed
with and dead of AIDS through the early years of the epidemic.
The film ends with the first display of the complete (to date) Quilt at the National Mall in
Washington, D.C. during the 1987 Second National March on Washington for Lesbian
and Gay Rights."

Questo breve commento è presente su Wikipedia, ed io così com'è l'ho preso pari pari perché ci sia qualcosa da dire su un gioiello come il main theme della colonna sonora.
Per me, dico solo che se la voce di Bobby è uno strumento meraviglioso, ciò che Lyle scrive nel cielo insieme a lui rende merito ai suoni dell'infinito.
Si dice che non siamo più in grado di ascoltare i suoni delle stelle. Ma anche se questi non lo sono, io credo che ne siano la più vicina testimonianza.

Bobby Mc Ferrin, Lyle Mays
Common Threads, Medicine Music, 1990 EMI-USA (nah...yeah...)